lunedì 13 aprile 2020

Il Museo di Arte Sacra di Misterbianco

Un prezioso scrigno, immeritatamente poco conosciuto, creato nell’antica cripta sottostante la Chiesa Madre di Misterbianco in cui sono stati collocati anche reperti provenienti dalla chiesa di Monasterium Album, sepolta dalla lava dell’eruzione dell’Etna del 1669

Da recente abbiamo “ scoperto” e visitato (incolpevole nostro demerito non averlo conosciuto e visitato prima), il Museo di Arte Sacra di Misterbianco, benché lo stesso sia stato inaugurato nel lontano 25 luglio del 2010, grazie all’attività della fondazione culturale “ Monasterium Album” di Misterbianco e dell’instancabile opera di padre Giuseppe Condorelli, parroco della Chiesa Madre di Misterbianco.

Insieme al Dr. Mario Guarnera (che ha curato la realizzazione delle foto all’interno del museo, di cui una parte sono pubblicate a corredo del presente articolo), accompagnati da padre Condorelli, abbiamo visitato il Museo di Arte Sacra di Misterbianco, ricavandone intense emozioni legate a ciò che è contenuto all’interno del museo ed alle caratteristiche, molto particolari, del luogo in cui è collocato il museo medesimo.

Il Museo è stato realizzato con il contributo finanziario della Regione Sicilia, della Provincia Regionale di Catania e del Comune di Misterbianco, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania e si sviluppa, nei locali della cripta sottostante la Chiesa Madre dove era allocato l’antico cimitero della chiesa, così come si evince dalla sottostante mappa, realizzata da Roberta Rapisarda, nell’ambito delle attività didattiche relative al Tirocinio Formativo Attivo A.A. 2014-2015, dell’Accademia di Belle Arti di Catania, così come quella che descrive gli specifici contenuti dei sei locali del museo.

Alcuni dei tesori esposti nel museo erano stati, in parte, esposti nelle mostre “ Parati Sacri” e “Argenti e Reliquari dei Paesi Etnei”, realizzate anni or sono, che aveva suggerito alla Deputazione della Festa di S. Antonio Abate di Misterbianco, l’idea di realizzare un Museo di Arte Sacra, così come poi è avvenuto.

Entrati all’interno del museo si ha un immediato impatto emotivo con alcuni resti della chiesa di Monasterium Album, sepolti dalla lava nel 1669, valorizzati da una sapiente illuminazione che rende perfettamente la sensazione di essere all’interno di una cripta laddove gli spazi ridotti, in questo caso, agiscono da moltiplicatore delle sensazioni percettive, creando un’atmosfera psicologica molto coinvolgente.

La catalogazione dei reperti esposti nel museo è stata realizzata dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana – Servizio Informatico – Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici – Diocesi di Catania – Inventario dei Beni Culturali Mobili.

Il museo si sviluppa in sei distinti locali che contengono separatamente reperti che sono stati così organizzati: A: Ingresso – B: Archeologia – C: Cappella – D: Ori e Argenti – E: Memorie – F: Paramenti Sacri.

Prima di essere adibita a Museo di Arte Sacra, la cripta sottostante la Chiesa Madre di Misterbianco, Santa Maria delle Grazie, conteneva il cimitero annesso alla Chiesa, mentre in una delle sale della cripta( esattamente quella corrispondente alla lettera “E” nella precedente mappa) le spoglie di sei ecclesiastici, come illustrato nel documento e nella didascalia esposti all’interno del museo.

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